Lungo costa, l'Alghero-Bosa tra mare e terra
In barca, in bici, in moto. La costa Alghero-Bosa è una delle rotte e strade più amate dell'Isola
I gialli delle euforbie e delle ginestre, i verdi, i rosa e i rossicci delle sue pareti di roccia e poi i blu. Dettagli di una delle strade panoramiche più belle e battute dell'Isola.
Dal centro abitato di Alghero si prende la provinciale 105, poi sp 49. Una litoranea che ogni anno migliaia di ciclisti e motociclisti percorrono tra salite, curve e ripide discese.
Lungo la strada si aprono diverse piazzole dove godere del panorama e fare rifornimento di acqua nelle storiche fontanelle. La prima è al tredicesimo km circa dopo la bellissima spiaggia di Pollina, meglio conosciuta come "La Speranza". Tante le discese a mare dove ad areninili più frequentati si alternano cale solitarie e caratteristici scogli che lentamente si tuffano nel mare e digradano verso fondali dal colore azzurro, smeraldo e blu cobalto. Come la Piana delle Croci, una delle mete preferite dalle barche che attraversano questi mari ma anche raggiungibile dalla strada attraverso un sentiero, abbastanza ripido, fatto di profumi ed essenze mediterranee.
Scenari da favola anche per chi sceglie di percorrere l'Alghero-Bosa via mare. Circa 20 miglia, dal porto di Alghero, per raggiungere uno dei Borghi autentici più belli d'Italia. Si può arrivare fin dentro la città percorrendo il fiume Temo che a 900 m dalla foce, sulla sua sponda destra, ospita la Nuova Darsena con pontili galleggianti da 220 posti barca. Possono accedere nel porto canale natanti con pescaggio massimo di 4/5 metri (info: www.portodibosa.com)
Bosa è tra fiume e mare. Ed è dalla sommità del suo Castello che si coglie la bellezza di una città sul mare attraversata dalle acque dell'unico fiume navigabile di tutta l'Isola
Il Castello è quello dei Malaspina, edificato dall'omonima famiglia toscana tra il XII-XIII secolo.
Se vi piace camminare potete lasciare il vostro mezzo ai piedi del colle e arrivare fin su il Castello percorrendo una delle caratteristiche scale, s’Iscala ‘e sa rosa e s’Iscala longa, poste ad est e a ovest del borgo, o s’Iscala ‘e s’ainu che attraversa le strette vie del colorato quartiere "Sa Costa".
Dalla sua sommità si ammira Bosa, il suo territorio e il fiume che l'attraversa fino ad arrivare al mare.
Le caratteristiche case a schiera, affacciate sulla sponda sinistra del fiume, sono i tipici fabbricati del quartiere artigianale "Sas Conzas".
Sono le antiche concerie dove si è svolta l'attività di lavorazione delle pelli fino alla seconda metà del '900. Praticata fin dall'epoca romana, e forse anche prima, diventa una delle principali attività e realtà economiche nel corso dell'800 e nei primi anni del '900 facendo di Bosa una delle principali concerie d'Italia. Oggi questo suggestivo esempio di archeologia industriale è stato riconosciuto Monumento Nazionale. Una piccola storia di Bosa e della sua attività conciaria è raccontata negli spazi del Museo delle Conce, allestito in una delle antiche concerie.
Un'altra bellissima immagine di Bosa ci aspetta. Ma dobbiamo lasciare il Castello e raggiungere la sponda sinistra del Temo e da qui guardare verso il colle:
la verticalità delle case colorate abbarbicate tra il fiume e il colle di Serravalle, dove sorge il Castello, è una delle cartoline più belle della Sardegna